Le pagelle di Andrea

Gayone Team

• Di Carlo 4.5: E storico fu quel giorno in cui i signori che inventarono il gioco del calcio decisero che il portiere doveva avere una divisa a parte. Un motivo c’era: deve rimanere in area di rigore. Ma questo il Sig. Di Carlo non lo sa, e qualche buon intervento viene rovinato da due incredibili gol presi uno da centrocampo, e uno direttamente dall’area avversaria. Per il resto ordinaria amministrazione.
• Nicolosi 8: una sola parola: IMPERATORE. Brucia l’erba del Parco Verde a suon di anticipi, slalom, finte e sassate che trafiggono Laghezza. Il vero trascinatore della squadra, riparte sempre dalla difesa, fa salire tutti e colpisce come un cobra. Oggi forse neanche il Franco Baresi della Coppa Campioni 1989 l’avrebbe fermato
• Alexholy 6: Una partita in cui lo strapotere fisico e tecnico di Nicolosi oggi in stato di grazia influisce anche sulle prestazioni dei suoi compagni di reparto. La squadra capisce che bisogna agire per via centrali e non sulle fasce costringendo così Scotto ad una partita in cui il suo contributo non viene richiesto con insistenza, ma quando necessario risponde presente con pochissime sbavature
• Mininni C. 7: Una partida da incorniciare per l’unico uomo della famiglia Mininni che riesce a tenere in alto la sua stirpe. Grande impegno, grande volontà, ma soprattutto grande corsa e un fiato che sembra non finire mai oltre a gambe che riescono a far volare per aria anche il portiere Laghezza in un’occasione
• Ardito 6: Così come per Scotto, anche per lui ordinaria amministrazione, fa lo stretto necessario senza strafare e senza sbavature. Ciò che basta in ogni caso per far ripartire sempre la sua squadra
• Scannicchio 7: Ottima la sua prestazione da mediano. Riesce a fare un buon lavoro di filtro e a lanciare sempre con puntualità e precisione i compagni che si inseriscono dalle retrovie. Alcune volte forse pecca di egoismo, la sua fortuna è avere dietro una linea difensiva oggi sempre presente e in anticipo
• Cofano 4: Alcuni giurano di non averlo neanche visto al campo, altri invece che si fosse presentato al Parco Verde ma che poi si fosse messo a giocare con quelli del campo accanto. Certo è che alcuni di noi ancora lo stanno cercando. A breve anche Chi L’Ha Visto gli dedicherà una puntata.
  L’unica nota positiva: a differenza di 2 membri del Cazzo Mazzo Team, la sua prestazione crea l’effetto per la sua squadra di giocare con un uomo in meno, e non con 2 avversari in più.
  

Cazzo Mazzo Team

• Laghezza M. 7: Rispolvera il suo vecchio ruolo e, come sempre, sfoggia una ottima prestazione contorniandola anche con un gol eccezionale dalla propria area su rinvio. La totale assenza di terzini affidabili lo fa anche faticare molto più del solito e fa quel che può. Incolpevole sulla quasi totalità dei gol (qualche indecisione solo sul gol di Mininni C.), riesce in ogni caso a dare sicurezza alla squadra
• Loseto 7.5: Stoico, instancabile e vero e proprio motorino. Non si ferma mai, non un attimo per rifiatare. In molte occasioni, vista la prestazione di Mininni A., deve anche spingersi come punta aggiunta. Spesso si ritrova da solo contro molti, fa quel che può e in tre occasioni salva il risultato con interventi eccezionali. Quello del centrale non è sicuramente il suo ruolo naturale, ma da oggi la Paulista avrà un’alternativa in più per quella zona, oltre alla già nota capacità di Loseto come terzino.
• Valentini 5.5: Schierato oggi terzino i risultati non sono buoni. Superato spesso in velocità o sullo stretto non riesce quasi mai a contrastare le scorribande del Gayone Team. Nella seconda parte del match viene spostato nel suo ruolo più tradizionale, ovvero punta, ma l’ingegnere oggi non è in giornata e non riesce a infilare la zampata vincente. Tanta volontà non riesce a compensare una giornata storta. Peccato
• Laghezza E. 6.5: Schierato alla De Rossi, mediano che faccia da collegamento fra la difesa e il reparto avanzato, riesce abbastanza bene nel suo ruolo. Ogni tanto temporeggia troppo, non alza la testa con la rapidità necessaria per ricoprire quel ruolo, ma riesce comunque a sfoderare un’ottima prestazione in fase difensiva. La prossima volta saranno fondamentali una visione di gioco più ampia per potersi proporre anche in avanti
• Rigano 3: Aveva promesso trenini, l’unica cosa che ha offerto sono stati cazzi puri. Pessimo controllo di palla, statico sulle gambe, un tiro in porta fattibile solo con il classico PUNTONE e spesso un uomo in più per gli avversari che un uomo in meno per la propria squadra. In più di un’occasione decide autonomamente di cambiare ruolo e di spostarsi più in avanti senza avvertire i propri compagni facendo si che la squadra si esponga in continuazione ai contropiedi avversari. A metà partita il suo fisico lo abbandona e chiede così di andare in porta, richiesta che in ogni caso non viene soddisfatta. Un voto in più comunque perché dimostra di avere volontà
• Traversa 6.5: L’ultima volta che lo avevamo visto giocare una partita per intero in mezzo al campo qui a Bari risale a 3-4 anni fa. Il tempo però sembra non aver scalfito le sue sufficienti capacità di controllo palla, di passaggio e anche di conclusione. Qualche buono spunto, un’occasione salvata per miracolo da Di Carlo e un gran bel gol da centrocampo. La staticità di Mininni A. limita la possibilità di poter lanciare il compagno a rete e si trova a volte costretto a tentare la conclusione da fuori area. Anche lui soffre una preparazione fisica non eccezionale e, per non essere un peso morto per la squadra, si sposta in alcune occasioni a centrale o terzino dando il cambio a Laghezza E.
• Mininni 2: Cosa dire…parole adatte non ce ne sono. I vari Brechet, Gresko, Brncic, Beloufa, De Gregorio, Mora, Bellavista, Stojak e compagnia varia messi insieme non riescono a raggiungere 1/10 della fastidiosità in campo che ha raggiunto oggi Mininni. Una staticità imbarazzante condita da continue richieste di passaggio, come se il calcio fosse uno sport in cui il pallone ti dovesse cadere dal cielo e non tu a cercarlo o a mettere i compagni in condizione di dartelo. Continui movimenti con i piedi atti ad alzarsi il pallone per tentare inconcepibili dribbling a sombrero (qualcuno dovrebbe avvisare Mininni che non gioca con bambini di 7 anni alti 1 metro e 20) la totalità dei quali sbagliati. Non mette mai in condizione Laghezza e Traversa di poterlo servire per lanciarlo a rete, cosicchè quest’ultimi si vedono talvolta costretti all’azione personale. SCANDALOSO